
Una donna sola,
una donna alla finestra,
una donna che si anulla in un gesto:
lo sguardo stranito perduto in lontananze infinite
rammemora il suo “visus” che parla strade dimenticate,
giorni in cui la speranza abitava l’eterno.
Non conosceva lo scadere del tempo:
era l’ora che precede il giorno.
Una donna alla finestra.
lo sguardo non lasciava che l’infinito abitasse la memoria.
Aveva parole per dire,
mani per tessere la trama invisibile in cui è insito il segreto del nome.
Una donna che ha pianto senza versare lacrina alcuna,
ha saputo dire la nostalgia e ha voluto il tuo non detto per farlo parlare.
Flavio Faganello – Con voce di donna – p. 136