3 dicembre 2009

Jan Van Eyck – Madonna del cancelliere Rolin

L’ascesi metropolitana si dedica a distinguere, nelle folle, le fisionomie e i volti nella loro unicità, spingendosi più in là degli sguardi affrettati che vedono uniformità ovunque. Per salvare le identità e singolarità che la metropoli assiepa e stipa nei centri commerciali, lo sguardo si deve esercitare.
Gli esercizi dell’asceta metropolitano, […] sono tutti volti a diradare le illusioni, le allucinazioni, gli inganni delle apparenze. In special modo, muovono contro tre inganni:
• l’inganno che la pace personale sia. una via di salvezza (immonda è questa parola, finché anche l’ultimo uomo non l’avrà trovata);
• l’inganno che una calda e accogliente comunità possa addolcire le pene (disonesta è questa parola, finché una cerchia più o meno ampia di persone servirà a dimenticare chi sta fuori dalla nostra porta);
• l’inganno che un desiderio possa mai essere abitato dall’innocenza (impudica è questa parola, finché l’avidità continuerà a reggere le sorti del mondo).

Duccio Demetrio – Ascetismo metropolitano, l’inquieta religiosità dei non credenti – p. 111

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