
Se il credente si affida alla volontà li Dio, che accetta senza condizioni, il non credente non può che dedicarsi al proprio, inesauribile desiderio di conoscere e di conoscersi. Il premio cui aspirava e aspira, indipendentemente dalla fede nella benevolenza divina, sarà costituito dalla gratificazione di approssimarsi a una consapevolezza sempre più complessa di ciò che possa mai significare l’esistenza.
Duccio Demetrio – Ascetismo metropolitano, l’inquieta religiosità dei non credenti – p. 35