29 giugno 2009

– Paul Signac – Antibes, la nuvola rosa –

…Amo tanto le parole… quelle inaspettate… quelle che si aspettano golosamente, si spiano, e a un tratto cadono… Vocaboli amati … Brillano come pietre preziose, saltano come pesci d’argento, sono spuma, filo, metallo, rugiada… Inseguo alcune parole… Sono tanto belle che le voglio mettere tutte nella mia poesia… Le afferro al volo, quando se ne vanno ronzando, le catturo, le pulisco mi preparo davanti il piatto, le sento… cristalline, vibranti, eburnee, vegetali, oleose… come frutti, come alghe, come agate, come olive…

Tutto sta: nella parola… tutta un’idea cambia perché una parola è stata cambiata di posto.

Hanno ombra, trasparenza, peso, piume, capelli. Hanno tutto ciò che s’andò loro aggiungendo da tanto rotolare per il fiume, da tanto trasmigrare di patria, da tanto essere… Radici… sono antichissime e recentissime… che buona lingua la mia…..

Pablo Neruda – Confesso che ho vissuto

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