25 aprile


Oggi 25 aprile vorrei andare col pensiero ai mie grandi vecchi che non ci sono più. 
Un pensiero a mio zio, che ha subito il campo di concentramento in Germania, e l’anno scorso dopo aver compiuto 101 anni se ne è andato a riposare in cielo.
Un ricordo a mio padre che nelle sue lettere dalla prigionia in America, proprio il 25 aprile del 1945, ancora ignaro di quello che succedeva in Italia scriveva:
25 aprile 1945
“Adriana mia cara, ti sto pensando continuamente. Sono giorni duri per te e starò in ansia fino a quando non avrò tue notizie. Non nascondermi nulla quando mi scriverai e dammi notizie precise. Io continuo oramai da due anni la solita vita immutata. Solo la preoccupazione per te mi assilla e come me tutti i miei compaesani. Seguiamo ora per ora i bollettini e giorno per giorno le notizie dai giornali. Quando potrò riabbracciarti mia cara?”
E ancora il 20 agosto del 1945 al fratello ritornato a casa:
“Amos carissimo, quale gioia saperti ritornato a casa! Ho ricevuto il tuo cablogramma. “Rimpatriato, Impiegato, trovato tutti bene” Mai avrei sperato di avere così velocemente la notizia. Forse hai sofferto di più, ma beato te che hai già finito la pena. Come è la vita? Sai cosa voglio dire! Sei impiegato alle poste? Io ancora non so nulla. Meno male che adesso la mamma ha te accanto.”
Mio padre rientrò in Italia dagli Stati Uniti il 3 ottobre del 1945.
La sua storia è depositata presso l’Archivio diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano assieme al suo album amicale che in pdf può essere sfogliato qui.

L’album amicale è uno speciale diario in cui gli amici scrivevano delle frasi in ricordo dell’amicizia con chi possedeva il diario. Questo di mio padre, raccoglie disegni, frasi, pensieri dei suoi compagni di prigionia, oltre a disegni fatti da lui stesso.


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