Il Pic


Eccomi a casa, per prima cosa vorrei ringraziare per tutti i messaggi che mi sono arrivati.
Oggi è stata lunga…
Sono tornata tardi nel pomeriggio e mi sono riposata un po’ prima di mettermi al computer. Non credevo che fosse una cosa complicata e nello stesso tempo semplice. Per mettere quel benedetto aggeggino (l’infermiera lo ha chiamato Gigi… ma sono aperte le proposte per il nome) che trasporterà il male e il bene dentro il mio corpo c’è voluto quasi un’ora, in ambiente sterile. Ora sul mio braccio c’è una specie di pompetta, ma la parte più importante corre dentro di me, un lungo catetere (42 cm.) che va dal braccio, raggiunge la vena cava fino alle porte del cuore. perché così tutto viene pompato più in fretta. Dico che porterà il male e il bene perché porterà il veleno che dovrà uccidere le cellule malate (il male), ma anche le medicine, le flebo, i liquidi che potranno aiutarmi a stare meglio e ad affrontare meglio gli effetti collaterali. (il bene).
Dopo il piccolo intervento mi hanno fatto una radiografia per vedere se tutto era posizionato a dovere e poi ho parlato con l’oncologa, quella dai capelli mossi e gli occhi dolci. Farò una terapia molto forte, perché sto bene!!! Sembra un ossimoro!!! (Sapete che cosa è un ossimoro, vero?). Ho delle analisi perfette e quindi possono permettersi di spingere un po’ di più. Vedremo…
Domani comincio, sarò là alle 9 e per qualche ora me ne starò sdraiata in un lettino per la chemio, poi passerò alla radio. poi finalmente non so a che ora tornerò a casa. Solo allora saprò se compariranno i temuti effetti collaterali. Ma ho già con me i medicinali per contrastarli.
Ho anche informato la mia dottoressa che mi ha detto provvederà a inserirmi in un programma di assistenza domiciliare, dal momento che vivo sola. Se servirà… 🤘🤘
Anche lei mi è vicina, e attenta ai miei bisogni nonostante il momento difficile che stanno passando i medici di famiglia.

Stamattina mentre stavo andando in radiologia è arrivata una ambulanza con un malato Covid-19. È scattato il protocollo. Tutti dovevano stare fermi dove erano, non un passo, mentre gli inservienti provvedevano a sanificare con delle lance di disinfettante dove era passato il triste corteo.
Nessuna persona superflua può entrare in ospedale e anche se avessi avuto con me mio figlio lui avrebbe dovuto aspettarmi fuori. Ci sono “barriere” sanitarie a ogni piano, È tutto terribile e straordinariamente efficiente. Se può servire ben venga.
…Allora domani comincio, prima la chemio e poi la radio, per una bella bombardata!!! Che brutto questo linguaggio bellico! Ma mi sa che è proprio una guerra quella che si sta combattendo dentro il mio corpo, ma anche fuori per la strada, nelle città svuotate, nei posti di blocco della polizia, nelle file a distanza davanti ai negozi.
Gente state a casa, e anche a casa non fate imprudenze! Non arrampicatevi sugli scalei per pulire le librerie in alto!!! Non salite sulle sedie, mettetevi tranquilli, scrivete, godetevi al vostra casa, grande o piccola che sia, con giardino o all’ultimo piano, Vi voglio bene!!!

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