
Un profetico Friedrich W. Nietzsche, nel 1882, scriveva: «Meglio sordo che assordato. – Una volta si voleva far parlare di sé; oggi questo non basta più, perché il mercato è diventato troppo grande, – si deve far gridare. La conseguenza è che anche le buone gole diventano rauche e le merci migliori vengono offerte da voci arrochite; senza gridìo di mercato e raucedine non c’è più oggi nessun genio. – Indubbiamente questa è ora una cattiva epoca per il pensatore: egli deve imparare a trovare il suo silenzio anche fra due clamori, e a darsi per sordo tanto a lungo da diventarlo. Finché non avrà imparato ciò, correrà certo il rischio di rovinarsi per impazienza e mal di testa»
(dal libro IV de “La gaia scienza”)
Nicoletta Polla-Mattiot, (a cura di) – Riscoprire il silenzio, Arte, musica, poesia, natura fra ascolto e comunicazione – p.18
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