
Concentrarsi sul silenzio significa, in primo luogo, mettere l’attenzione sulla discrezionalità del parlare. Chi sceglie di usare delle parole fa un atto volontario e si assume dunque tutta la responsabilità del rompere il silenzio. […]
Ma il silenzio è [anche] pausa che dà vita alla parola. La cesura del flusso ininterrotto, spazio mentale prima che acustico. «Il mondo viene ritagliato in cose anche perché esso viene comunicato a parole», sostiene un esperto di biologia molecolare come Edoardo Boncinelli. Nell’intercapedine silenziosa che si pone tra una parola e l’altra, germina la possibilità di comprensione. Il pensiero ha bisogno non solo di tempo, ma di spazi…
Polla-Mattiot, Nicoletta (a cura di) – Riscoprire il silenzio, Arte, musica, poesia, natura fra ascolto e comunicazione – p.16
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