
Abitare non è conoscere, è sentirsi a casa, ospitati da uno spazio che non ci ignora, tra cose che dicono il nostro vissuto, tra volti che non c’è bisogno di riconoscere perché nel loro sguardo ci sono le tracce dell’ultimo congedo.
Abitare è sapere dove deporre l’abito, dove sedere alla mensa, dove incontrare l’altro, dove dire è u-dire rispondere è cor-rispondere.
U. Galimberti, Il corpo (2008), p. 124
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