2 dicembre 2009

Pieter Saenredam – La torre di Amstrerdam

Nella città si nascondono molte nature ascetiche: le più serie e convinte si intrecciano alle più effimere. L’ascetismo si fa mondanità, dopo un viaggio in India; oppure dà vita a una seria revisione dei propri modi di abitare l’ambiente metropolitano rendendolo meno convulso; si coltiva la sua natura più laica in una palestra yoga su consigli di medici e psicologi come efficace antistress; si perseguono altre modalità alimentari per scoprire che alla leggerezza del corpo risponde una maggiore agilità e destrezza della mente. C’è chi, suggestionato da sette proliferanti negli USA e approdate nella vecchia Europa, si spinge a coltivare gli esoterismi più eccentrici affidandosi a guru, e tradendo così le proprie ispirazioni originarie, che dovrebbero mettere al centro il rapporto dell’asceta con se stesso e il proprio immateriale dio.
[…]
Senza dubbio.tali aggregazioni rispondono ai malesseri del vivere urbano: la solitudine, l’alienazione, talune nuove patologie. Il bisogno di sentirsi accolti, di appartenere a una sigla, a un repertorio di ritualità.

Duccio Demetrio – Ascetismo metropolitano

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