
L’umanità ha esperito tutte le direzioni possibili di scrittura: verticale, orizzontale, da sinistra a destra, da destra a sinistra, avanti e indietro, ecc. E tuttavia, in ogni caso, la scrittura si dipana come un filo più o meno largo, più o meno compatto: è un nastro grafico. Questo nastro esprime lo statuto fondamentalmente narrativo della scrittura. E che cos’è il racconto? Nel modo più elementare, è il susseguirsi di un prima e di un poi, un misto inestricabile di temporalità e di causalità. La scrittura, per il suo stesso introdursi nello spazio del supporto (pietra o foglio), assume a titolo proprio la natura di sequenza: leggere è accettare, sin dall’avvio, il racconto.
Roland Barthes – Variazioni sulla scrittura