17 novembre 2009

Gabriel Metsu – Dama e Cavaliere

Sorridiamo al passante, al turista che saluta gentilmente, al venditore di cartoline che s’inchina, non servile, ossequioso, o magari interessato, ma solo per cortesia, come riconoscimento di un costume che, attraverso il sorriso, scaccia le antipatie e le miserie della vita, accettandone solo le grazie; una riverenza offerta spontaneamente ad un eguale, da cui ci si attende altrettanto, e che il commerciante offre con altrettanta cura anche alla straniera che ha messo sottosopra il negozio senza prendere nulla.
Si sorride inoltrandosi a caso nel bosco, agli alberi così verdi, così contorti, così potenti.
Si sorride ancora al piccolo altare inatteso scoperto sotto un albero, si sorride al piccolo fiore fresco che un fedele più mattiniero, è venuto a portare all’alba. La gentilezza di quest’offerta crea una simpatia tra voi che la scoprite e lo sconosciuto che l’ha fatta, sconosciuto di cui mai saprete qualcosa e che vi sentite disposti ad amare.
Si sorride alle bellezze della passeggiata che vi viene offerta da una divinità attenta, preveggente, misteriosa, tra rocce muschiate, aceri giganti e cespugli fioriti. Si sorride alla Grecia, il cui ricordo è evocato, si sorride al Sole che crea nei boschi macchie di luce così inattese da essere spirituali, ammiccanti, stimolanti. Si sorride a tutta la felicità diffusa nell’aria, che vi penetra come un profumo.

Matsuo Basho – L’angusto sentiero del nord – da Cascina Macondo

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