
Per superare il razzismo occorre superare il concetto di razza. D’altra parte, il raggiungimento di questo obiettivo non è certo reso più facile da quello che Sartre definì «razzismo antirazzista», esemplificato dal Black Power e altri movimenti affini. È comprensibile che le comunità fatte oggetto di pregiudizi e abusi cerchino riparo dietro una perduta identità protettiva; tali identità, tuttavia, finiscono per irrigidirsi e diventano fonte di nuove e intransigenti lealtà, nuove scuse per ripagare il male con altro male, e pertanto consolidano l’idea stessa alla radice del problema.
Il razzismo si estinguerà quando gli individui impareranno a considerare il loro prossimo in termini esclusivamente individuali. Come osservò J.F. Kennedy, «nei cimiteri di guerra non ci sono croci ‘bianche’ o ‘nere’». E in quel commento c’era una morale pregna di significato.
A. C. Graylinf – Il significato delle cose, p.106
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