
Puro atto di fede è lo scrivere e ancor di più, perché il segreto rivelato non smette di essere tale per chi lo comunica scrivendolo. TI segreto si mostra allo scrittore, senza rendersi spiegabile; non smette cioè di essere un segreto per lui prima che per chiunque altro, e forse per lui soltanto, poiché il destino di chi incappa per primo in una verità è quello di trovarla per mostrarla agli altri, lasciando che siano questi, suo pubblico, a sviscerarne il significato.
È un atto di fede lo scrivere, e come ogni fede, di fedeltà. Lo scrivere richiede fedeltà prima di ogni altra Cosa: essere fedeli a ciò che chiede di essere tratto fuori dal silenzio. Una cattiva trascrizione, un’interferenza delle passioni dell’uomo che è scrittore distruggeranno la fedeltà dovuta. È il caso dello scrittore opaco, che interpone le sue passioni tra la verità scritta e coloro a cui sta per comunicarla.
Maria Zambrano – Verso un sapere dell’anima – Perché si scrive.
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