Non voglio scegliere tra la precisione dello sguardo, che non manca di crudeltà e l’indeterminatezza che cancellando i contorni, rischia di dissolvermi.
Ho bisogno di alternanza. Ho bisogno di Piero della Francesca e di Turner. Ho bisogno di forme geometriche e delle nubi, della bruma che copre la cima degli alberi in autunno e delle linee nette, degli schizzi dei pittori e dei corpi finiti degli scultori. […] Mi piace trovare le parole giuste ed essere capace di farfugliare. Mi piacciono le idee che rimangono nel vago e la coerenza del discorso, il mutismo dell’accusato e l’eloquenza dell’avvocato, l’ora incerta e i treni che spaccano il minuto.

Jean-Baptiste Pontalis – Limbo, un piccolo inferno più dolce