Oggi primo maggio, abbiamo passato un altro confine, il mese di aprile è stato archiviato in solitudine e siamo entrati in maggio. Il mese delle rose, il mese del compleanno di mio figlio, riusciremo a festeggiare insieme o sarà una ennesima festa solitaria…
Oggi festa del lavoro e dei lavoratori passata in modo anomalo come anomalo tutto ciò che sta succedendo intorno a noi. Sul telefonino si sono succeduti una miriade di messaggi, alcuni originali, altri scontati, ma tutti sinceri, entusiastici, sentiti, con il desiderio di condividere il sentimento di una festa importante. Dimenticati i cortei, i concertoni, lo sventolio delle bandiere rosse, la banda con le majorette, che negli ultimi anni hanno accompagnato i miei primo maggio.
Noi donne attempate, donne che sono in bilico sui 70 come me, ormai non lavorano più, siamo in pensione, ci siamo guadagnate il mensile che ci sostiene, ma siamo lo stesso vicine a i nostri figli e tutti quelli che ancora fanno parte del mondo lavorativo. Sappiamo che il lavoro che abbiamo fatto è stato importante, sia esso fare l’insegnante, come me, o fare l’operaia, lo abbiamo fatto con passione, per me almeno è stato così, ho avuto la fortuna di fare ciò che volevo fare ed ho anche amato ciò che facevo. Sono stata fortunata.
Giornata solitaria, silenziosa, difficile, passata con malesseri che si sono presentati all’improvviso, chiusa con la sorpresa di un messaggio vocale che mi ha fatto riconciliare con la vita che sta la fuori. Grazie Laura.